A due mesi dalla GMG, i ragazzi che hanno partecipato ci hanno inviato un loro racconto...
«Non diventiamo luminosi. Non diventiamo luminosi quando esibiamo un’immagine perfetta, ben ordinata, ben rifinita, no; e neanche se ci sentiamo forti e vincenti, forti e vincenti, ma non luminosi. Noi diventiamo luminosi, brilliamo quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui».
Da questa frase che Papa Francesco ha pronunciato nell’Omelia della S. Messa di chiusura della GMG vorrei dirvi che cosa è stata la GMG per me e penso anche per tutto il nostro gruppo. Eravamo un gruppo numeroso, infatti per la GMG abbiamo deciso di gemellarci con il Gruppo Giovani delle parrocchie di S. Rocco di Molassana, S. Gottardo, S. Pietro Apostolo di Pino, inoltre con noi c'erano anche ragazzi di S. Rocco di Vernazza e San Pio X: crescere nella conoscenza e nell'amicizia con gli altri ragazzi delle altre Parrocchie è stato sicuramente una delle più importanti Grazie che il Signore alla GMG ci ha donato. La frase del Papa può riassumere la GMG: sebbene la stanchezza, la fatica e gli imprevisti (l’igiene) eravamo bellissimi perché brillavamo perché resi luminosi dalla Luce del Signore. Uno dei ricordi indimenticabili è infatti la bellezza dei volti delle persone che incontravamo a Lisbona, di coloro che attendevano la Veglia accampati al Campo do Gracia e di coloro i quali non erano riusciti a dormire laddove si erano accampati; ma i nostri volti brillavano soprattutto quando Gesù Eucarestia è stato esposto: un milione e mezzo di giovani si sono inginocchiati e in silenzio hanno adorato il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia. Il silenzio è stato riempito dalla Presenza del Signore e abbiamo brillato della sua Luce.
«Brillare, ascoltare e non temere».
Questi sono gli imperativi che Papa Francesco ci ha consegnato per custodire ciò che la GMG è stato: brillare della Luce del Signore, avere il cuore aperto per ascoltarLo e non avere paura di testimoniare laddove siamo ritornati Colui che ci rende così luminosi.
